Dopo la semplice suddivisione software – hardware con cui iniziavano i corsi di informatica negli anni 80 (c’era anche il firmware e molto altro se si entrava in dettaglio), siamo passati per l’abandonware (cit. Andrea Menabue 🙂 ) ed ora al makerware.
Dopo il bit, astratto, applicabile ai floppy, ai dischi, alle ram e poi alla chiavette usb ora siamo al physical bit o meglio al tangible bit: beyond pixel!
Dare forma fisica alla astratta informazione digitale.
Che fortuna pazzesca che ho a vivere in questo periodo storico.
Caro Daniele, per me tutto questo è aramaico
Però…viva la tecnologia
Baci
Mistral
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Ciao,
non è aramaico: è il futuro che sta entrando un po’ alla volta nelle nostre vite quotidiane, una piccola evoluzione alla vosta.
Ed è importante capirlo ed informarsi, visto che ne viviamo immersi.
Daniele Vanoncini
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