Per forma mentis, mi piace (ma anche a moltissimi colleghi) dimensionare tutto: dal qualitativo al quantitativo (con i limiti del caso).
La regola di oggi: in ogni commessa ci sarà almeno un problema da risolvere più complesso di quanto ci possiamo immaginare [non di quanto ci immaginiamo, ma di quanto ci possiamo immaginare…].
Corollario: la complessità di tale problema sarà inversamente proporzionale al tempo rimasto a fine commessa.
evidentemente le rette sono superate…
"Mi piace""Mi piace"
logaritmiche e/o esponenziali… 🙂
Dan
"Mi piace""Mi piace"
Corollario della soluzione di minimo danno: “Ogni soluzione proposta genererà un nuovo problema di diversa entità. La soluzione cosiddetta ‘finale’ dopo N iterazioni sarà quella per cui si accetta per disperazione o esaurimento delle risorse il problema N+1-esimo residuo”.
Per esperienza diretta.
"Mi piace""Mi piace"
Come compromesso: si riesce a far sì che ogni n-esimo problema sia di impatto 1/n del precedente?
"Mi piace""Mi piace"
È scientificamente dimostrato che l’impatto è proporzionale a 1/n se e solo se ti va fortemente di cu*o. Altrimenti l’impatto può anche essere n^n.
"Mi piace""Mi piace"
la componente cu*o è quasi sempre in pole position [in ogni aspetto della vita]…
Come dice la “Legge di Dunn”: Una pianificazione attenta non potrà mai sostituire una bella botta di culo.
Sante parole da appendere in ogni ufficio… 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Quando il cu*o è sistematico si chiama classe…
"Mi piace""Mi piace"
Il cu*o sistematico è il duale dell’errore sistematico di misura o dell’errore sistematico e basta (della serie “Questo non sono capace a farlo, non c’è verso”). Idem per il cu*o casuale (la “botta”). Yin e yang 🙂
"Mi piace""Mi piace"
A questo punto viene da chiedersi:
meglio una sana botta di cu*o in una marea di errori sistematici
o
meglio un errore (pesante, ma casuale) in una sequenza di leggere botte di cu*o?
DanPensieroso… 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Direi la prima ipotesi, a patto che la B.d.C. arrivi al momento giusto.
"Mi piace""Mi piace"