Scenario: esistenza di applicazioni [tipicamente ad uso aziendale, fruibili via intranet] con ciclo di vita lungo e travagliato, soggette a manutenzioni evolutive, correttive, adattative che ne stravolgono la versione 1.0 iniziale.
Conseguenza: le applicazioni di cui sopra vengono letteralmente stravolte durante la propria vita, con aggiunta di patch, gestione di casi eccezionali, modifiche architetturali e infrastrutturali, estensioni, aggiunte, rimozioni…
Contemporaneamente le tecnologie, i framework, i sistemi operativi utilizzati dalle applicazioni evolvono, con un proprio ciclo di vita.
Quindi: oltre una certa quantità di “disordine interno” della applicazione il rilascio di un nuova modifica richiede una enorme quantità di tempo per la corretta gestione degli impatti sul pregresso [test di non regressione].
Soluzione: Inserire nelle applicazioni, nei portali, nelle interfacce un disclaimer “Software da non usare oltre il nn/nn/nnnn [data a piacere, possibilmente concordata in fase di rilascio della versione iniziale]”. Valutare poi, caso per caso, se determinare un blocco della applicazione al raggiungimento di tale data o meno.
Probabilmente il committente della applicazione la vedrà come soluzione a mero scopo commerciale ma se bene spiegata può essere accettata.