Sento che sto raffinando, e portando ad un livello che mi soddisfa, la capacità di stare concentrato a comando focalizzandomi al 100% su un solo problema per volta.
Faccio affiorare in testa, a comando, il tema che mi interessa e gli assegno un posto “frontale” e vicino a me, nella mia mente – in uno spazio uniforme, incolore, vuoto dove il tema risalta ed ha tutto lo spazio e la mia “potenza di calcolo” per sé – mentre metto a riposo gli altri pensieri, relativi a differenti problemi o temi.
Tali pensieri “esterni” – se cercano di farsi strada e prendere la mia attenzione – li identifico, li inscatolo gentilmente in un contenitore che sposto mentalmente verso sinistra (la mia direzione del passato, di ciò che dovrà essere ancora affrontato) e li allontano o meno da me rispetto alla relativa priorità.
Parlo con loro e li “sospendo”. Silenziandoli e dicendogli che il loro momento di essere affrontati, con la massima attenzione che meritano, arriverà successivamente.
In questo scenario mentale – dove escludo lo scorrere del tempo – il problema risalta, può espandersi e farsi osservare da più aspetti.
Si tratta della negazione del multi-tasking, nel quale credevo fermamente tempo fa.
Mi sembra che questo nuovo modo di procedere sia più efficace – ed è l’aspetto che mi interessa di più – mi porti a ragionamenti più profondi oltre ad essere meno dispendioso e meno stancante.
Mi sento calmo e so che, inesorabilmente un punto alla volta, affronto ciò che devo affrontare nel modo che, ora, ritengo più razionale.