Scandisco interiormente – come tutti immagino – il tempo.
Ciò avviene automaticamente.
Questa scansione usa un mio “orologio biologico interno”.
Percepisco singoli momenti o periodi più o meno brevi in modo irregolare.
Ho un tempo interiore quindi non costante.
Con sue accelerazioni e rallentamenti.
Con momenti “surgelati” ed immortali. Alcuni che poi diventano indelebili.
Con periodi scavalcati, dimenticati, inosservati. Non vissuti.
Perché accade questa scansione interiore irregolare?
Perché, mentre i miei neuroni sono impegnati in una esperienza nuova, intrigante, emozionante hanno meno risorse per percepire lo scorrere del tempo.
Ma anche perché se i miei neuroni stanno pensando ad altro o mettono il “pilota automatico” non vivo quanto accade. E in questo caso il tempo – e la vita – scivolano via.
Quindi questa percezione è irregolare perché condizionata dall’attenzione, dalla presenza, dalla consapevolezza.
Quindi è pilotabile.
Una vita piena dura di più?
Sottoposto a continue esperienze mi sentirò vivere di più? Più a lungo?
Perché sia piena non servono nuove esperienze, continuamente diverse ma serve la presenza mentale, in ogni momento. Altrimenti tutto scorre via.
In questo modo – al momento del distacco – potrò spegnermi con un sorriso perché potrò pensare di aver vissuto ogni momento.
E ricominciare.
Soprattutto nell’inizio mi è venuta in mente l’atmosfera della serie tv The OA che ho finito ieri di vedere… L’hai vista? Secondo me ti piacerebbe 😀
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Ciao, non conosco quella serie.
Tengo presente il consiglio, ma la tele non la accendo mai.
Dan
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È su Netflix, poi si trova anche in streaming ecc! Sono 16 puntate in tutto per ora… È stupenda, parla della vita dopo la morte, universo, vite parallele… *_*
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C’è una frase anche un po’ ovvia di John Lennon che si ripropone spesso, “La vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altro”. Quando ho deciso di trasferirmi ci ho messo un po’ a capire che non era solo una relocation fisica ma anche una seconda possibilità, per fare le cose in modo diverso, per non lasciare che la vita succeda mentre faccio altro, non lasciare che perda la percezione di ciò che faccio. Soprattutto questo.
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Ti capisci benissimo. 7 città diverse. Vivile senza proiettati, senza farti trascinare ma pilotando. E sentendo. Grazie clic.
Dan
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L’ha ribloggato su Antonella Lallo.
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