Sento una spinta a cambiare le priorità della vita passando dalla triade tipica “lavoro, famiglia, sé” allo studio della “interconnessione di me – e di ogni essere – con il cosmo”.
Significa concentrarsi non più su piccole e grandi problemi, preoccupazioni, gioie di ogni giorno – che comunque non spariranno, ma avranno peso e punto di vista diverso – ma sposare tale mistero.
E’ un mistero profondo; la cosa più vicina ad un miracolo.
Ma è anche un vuoto?
Prevedo un percorso che, da alcune prime domande, le più importanti, inizialmente non mi darà risposte ma ulteriori domande.
Ma non credo di potermi tirare indietro.
C’è chi è portato a contemplare il mistero e porsi domande, e non può tirarsi indietro! Anche perché ogni singolo stimolo esterno ed interno non fa che alimentare ciò! 🙂
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In questa fase della mia vita sento che non posso tirarmi indietro. Lo senti anche tu? Dan
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Sì, nel senso che per me fin da piccola praticamente, è automatico dare più valore al notare certi aspetti della vita, a pormi domande ecc, rispetto alle cose “mondane”… che poi anche quelle per forza mi coinvolgono (quando piacevolmente e quando no), ma anche loro sono poi stimolo simbolico per spaziare ancora di più con le analisi! 😀
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È stato automatico interessarti a certi aspetti? E ti sentivi “fuori luogo” rispetto alle altre persone?
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Sì, quello soprattutto!
Sull’automatico non so, in parte sicuramente mi ha stimolata mio padre perché già allora aveva interessi spirituali diversi dal solito e mi ha dato l’esempio, pur senza mai forzarmi o altro… ma sul “fin da piccola” intendo che ho sempre visto le cose con più profondità ed empatia rispetto ai miei coetanei o anche parenti e molti dei famigliari, già appunto prima delle riflessioni spirituali!
Sul fuori luogo, assolutamente… lo sono sempre stata anche senza volerlo e lo sono tutt’ora! Sono sempre stata “quella strana” in ogni contesto, anche senza far nulla per ricercarlo… e a questo punto ormai apprezzo il lato positivo di ciò 😀
Solo in contesti esclusivi come con le pochissime persone scelte o qui per esempio dove ci troviamo tra “simili” mi sento a mio agio nell’essere me stessa!
Anche per te è così?
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Wow, che bella riflessione. Ti ringrazio per esserti aperta così qui. Effettivamente ti sento abbastanza simile. Il fuori luogo ha alcuni aspetti positivi. Apparteniamo ad un gregge diverso rispetto ad un altro gregge? Bisogna evitare l’errore di ritenersi più profondi. Si vedono semplicemente certi aspetti (e se ne perdono altri). Oggi, a quasi 50 anni, di essere visto come un po’ strano me ne sbatto allegramente. Dan
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Grazie a te di aver lanciato l’argomento! *_*
Ah, verissimo, alcuni aspetti li viviamo di più e altri inevitabilmente di meno!
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Non si può arrivare dappertutto! Basta accettarlo.
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Esatto! ^_^
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